Francesco Fumelli, Consulente di comunicazione, Internet, Grafica, Comunicazione, iPhone, Blackberry, Apple, Apple iPhone,Multimedia, ISIA Firenze, Accademia Firenze, NETCOM AREZZO, Web design, Editoria, Networking, Macintosh,Corsi informatica,Honda HRV,

Mio pezzo per MacWorld Italia novembre 1995

"Il Postscript in 3D con Adobe Dimension"

Data di inserimento: 08/04/2013
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Mio pezzo per MacWorld Italia febbraio 1996

"Photoshop e filtri personali"

Data di inserimento: 30/03/2013
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Mio pezzo per MacWorld Italia otobre 1995

"Scansioni pulite"

Data di inserimento: 28/03/2013
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Mio pezzo per MacWorld Italia gennaio 1995

"Le macro con QuicKeys"

Data di inserimento: 27/03/2013
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Mio pezzo per MacWorld Italia settembre 1995

"I livelli di Photoshop 3"

Data di inserimento: 25/03/2013
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Mio pezzo per MacWorld Italia ottobre 1991

"Lavorare con le Font"

Data di inserimento: 25/03/2013
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Non promuovo mai direttamente servizi di hosting, ma in questo caso me la sento di fare una eccezione. VPS FACILE (http://www.vpsfacile.it/) è una azienda di un amico che offre in modo serio, economico ed affidabile Virtual Private Server.

Ma  che cos'è un VPS e come funziona?

Con la sigla VPS - Virtual Private Server, si definisce un server collegato alla rete internet che però, a differenza di un normale server, è condiviso con altri utenti. In sostanza  è un modo di condividere un server fisico tra più utenti indipendenti tra loro con un sistema di gestione ad hoc.

Ogni utente che utilizza un servizio di questo tipo è come se avesse un server suo, con la propria RAM, la propria CPU e tutto il resto. Il vantaggio di usufruire di un servizio di web hosting di questo genere è senza dubbio economico, in quanto richiede un impiego di denaro minore rispetto all’acquisto di un piano con server dedicato, permettendo comunque di lavorare su un sistema altamente configurabile, con la garanzia di continuità elettrica, di connessione alla rete e di backup automatici giornalieri.

Su ciascun server virtuale è possibile installare qualsiasi sistema operativo, anche se solitamente si preferisce usare Unix-Linux  senza interfaccia grafica per impegnare meno RAM. Possiamo comunque accedere al nostro VPS tramite console, HTTP, ssh, FTP o telnet, e il riavvio può essere effettuato in maniera indipendente da ogni utente hostato sul nostro server.

Per maggiri informazioni:

VPSFACILE.IT

vpsfacile.it

Data di inserimento: 28/06/2012
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Molti mi chiedono per quale motivo Google+ sia oggi il mio social principale. In effetti posto anche su Facebook e su Twitter ma quasi sempre tramite Google+ usando Appositi plugin di "multisharing"

 

Premessa

G+ è nuovo anche per me come per tutti e senza un minimo di voglia di "provare " e "imparare" una cosa nuova, l'avventura di G+ è meglio non intraprenderla. Un minimo di studio e di voglia di approfondire occorrono. Se volete, cominciate a registravi e postate qualcosa. Imparerete col tempo. G+ è qui per durare.

Come tutte le novità è stimolante. Non abbiate paura se all'inizio non capirete bene come funziona, l'importante è che non pensiate sia un altro Facebook ! Il resto verrà da solo.

In effetti lo scopo di G+ è diversissimo da quello di Facebook. Se Facebook vi connette con i vostri contatti, G+ principalmente ve ne farà scoprire di nuovi... Il concetto di "cerchie" permette grande flessibilità nei post e nella condivisione e significa ad esempio postare le "cose serie" pubblicamente e quelle meno serie limitandole tantissimo (anche solo con i propri amici). Molto diverso da Facebook, ed è anche un modo di utilizzare i social network in maniera più intelligente.

 

Crescita

Gli utenti ad oggi sono relativamente pochi, ma il trend di crescita è i mpressionante. Con la attuale progressione gli attuali (a fine 2011) 80 milioni di utenti, diventeranno 400 milioni a fine 2012. G+ ad esempio è (e sempre più sarà) intimamente integrato in Android, che è la piattaforma mobile in maggiore crescita…

 

Google +1

Postando contenuti su Google + (specie se contengono link al vostro sito o blog) si possono godere i benefici effetti del tasto +1 (che gli utenti usano per dire l'equivalente di "mi piace") che innalza la popolarità del sito nelle ricerche sul motore Google. Questo - da solo - (se siete una azienda con un sito web) è un motivo valido per valutare l'apertura di una pagina aziendale su G+. Insomma - semplificandola al massimo - essere popolari su Google oggi è anche dovuto all'essere popolari su G+

 

Cerchie

G+ sfugge alla logica degli amici di Facebook, chiusa ed autoreferenziale. Su Facebook si interagisce solo con i propri amici, il che alla lunga può essere frustrante e monotono. Lo stream di G+ (come la timeline di twitter) è pubblico, si possono leggere e commentare post pubblici e stabilire contatti insperati e interessanti, commentando, cercando per argomenti e hashtag (#questo è un hashtag). Con G+ insomma è facile instaurare discussioni proficue con persone e aziende che non si conoscevano prima. Si esce insomma dal mondo più chiuso di Facebook verso una prospettiva di connessioni aperte ad una una interazione universale. Tutto il meccanismo delle cerchie è molto diverso dagli amici di Facebook, all'inizio devo dire appare ostico ma in realtà è facile ed efficace.

Importante è tenere a mente che G+ più che per relazionarti con i tuoi amici e parenti, serve per interconnetterti con persone NUOVE che hanno qualcosa in comune con te. Fosse anche solo la voglia di scoprire una nuova piattaforma in modo intelligente. Io consiglio a tutti di usare le cerchie di default e aggiungerne due, una chiamata qualcosa tipo "pagine e persone che seguo" dove mettere le pagine di aziende e persone in qualche modo a noi importanti (giornalisti, geek, politici, persone che ci interessano) e un'altra cerchia chiamata "contatti in forse" dove mettere tutte quelle persone o aziende di cui non siamo ancora sicuri ci interessi. La cerchia degli "osservati" insomma dove lasciar decantare i profili per qualche tempo in attesa di valutazione, per poi promuoverli alle cerchie ufficiali o cancellarli del tutto. 

Esempio, leggo nello stream un commento che ritengo interessante, vado a vedere il profilo dell'utente e lo valuto positivamente. Decido di seguire quel contatto per qualche tempo collocandolo nei contatti in valutazione. Dopo qualche tempo valuterò se mantenerlo e spostarlo in una cerchia definitiva o rimuoverlo.

Altro esempio di uso delle cerchie, salvare post interessanti: La timeline pubblica è un grande vantaggio, si possono leggere e scoprire sempre post interessanti. Anche da parte di sconosciuti. Trovate spesso post che vi interesserebbe conservare? Create una cerchia "Salvati". Da questo punto ogni volta che vedrete un post interessante basterà che lo condividiate con la cerchia "Salvati". Occhio a non aggiungere nessuna persona o pagine in quella cerchia, è riservata a questo uso!

 

Persone

A costo di sembrare supponente….. Il livello culturale dell'utenza G+ è (per adesso) obiettivamente molto più elevato di quello espresso della media dei frequentatori di Facebok.

Sarà perchè come "early adopter" siamo ancora pochi, sarà che i primi sono sempre i più motivati, sarà per qualche altra ragione… Il fatto è che si possono intrattenere discussioni veramente interessanti, utili e scoprire delle cose aspetti importanti e innovativi. Difficile trovare post con cuoricini, oroscopi e altre amenità "MagAri ScRitTe iN alTO e BaSso" che dominano le bacheche del faccialibrario medio.

 

Integrazione con Android

Se - come il sottoscritto - utilizzate i telefoni Android, G+ ha il vantaggio di essere profondamente integrato nel sistema di Google, sopratutto sui terminali dotati di Android ICS (l'ultima versione dell'OS mobile di big G).

Anche il client per iOS non è male ma inspiegabilmente manca una versione per iPad (e purtroppo manca anche per Blackberry). In molti casi si puo' comunque accedere dal browser o - nel caso di iPad - dalla App per iPhone (che è comunque usabile anche se "ingrandita").

Le App mobili sia Android che iOS permettono di godere di una funzionalità aggiuntiva eccellente, il caricamento foto istantaneo. Tramite 3g e/o Wifi, potrete istruire la App G+ per caricare sui server Google, nel vostro account G+ tutte le foto che scatterete via via col vostro smartphone.

Le foto vengono scaricate in background (e questo funziona molto meglio su Android che su iOS per limiti della piattaforma Apple sui processi in background) e collocate in una vostra area di G+ privata (in nessun caso verranno messe visibili in pubblico!) pronte però per la vostra pubblicazione (se lo desideriate).

In ogni caso questo backup delle foto automatico e ordinato nel tempo è un bonus molto interessante.

Insomma il mio invito è quello di provare la piattaforma, può rivelare sorprese...

 

Data di inserimento: 21/02/2012
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Mi faceva notare un amico, come in queste ore possiamo sembrare patetici e omologati. Elogiando un uomo, chiamandolo visionario, e correndo ad acquistare i suoi colorati prodotti tutti uguali. Siamo davvero delle brave "pecore digitali"?
Su questo vi invito alla riflessione, scrivendo qui il mio pensiero e inquadrandolo in un ambito il piu' possibile "pratico" avulso cioè da tutto ciò che sia prettamente filosofico (e su Jobs ce ne sarebbe da dire anche su questo fronte).

E' vero ciò che tutti dicono oggi che Steve Jobs ha cambiato il mondo? Si e no. Ovviamente questa è una estremizzazione mal posta, nessun uomo da solo ha mai cambiato il mondo! Tuttavia Jobs ha contribuito forse piu' degli altri a cambiare in modo veramente netto ed evidente almeno questi aspetti *concreti* delle nostre vite:

- L'interazione tra uomo e macchina
- l'editoria e la distribuzione delle informazioni
- Il rapporto tra l'uomo e le tecnologie digitali
- Il mondo della musica
- la telefonia mobile


Sono tutti ambiti molto reali, nei quali Jobs ha contribuito non poco a "scozzare" le carte (spesso ribaltando direttamente il tavolo) rivoluzionando regole codificate da decenni.
Per chi come noi ha vissuto (anagraficamente) questa epoca, Jobs rappresenta senza dubbio colui che - più di altri - ha indicato cambiamenti epocali. Chi non ricorda il mouse del primo Macintosh nel 1984? (test drive a Macintosh), quando l'alternativa era lo schermo nero C: di MSDOS?

Chi non ricorda lo sconcerto con il quale la maggior parte di noi "Applisti" di allora accogliemmo il primo iPod, non capendo proprio dove Apple volesse "andare a parare?" Oggi Apple - giova ricordarlo - è un player di primo piano nel settore musicale, dove pesa piu' di Sony-BMG (tanto per fare un esempio).

Chi non ha sentito (dentro) qualcosa di strano, di nuovo, di diverso, bello e originale toccando ed usando nel 2007 il primo iPhone? E ancora: chi non rimase stupito e frastornato dopo aver visto il primo Toy Story di Pixar?

Che poi la Apple di oggi possa anche stare *sulle balle* ad alcuni e non sia più quella dei "pirati" di allora è un altro discorso. Apple è Apple e Jobs è Jobs. Ed Apple è oggi una megazienda che vale milioni di dollari, non una Onlus tesa alla beneificenza.

Detto questo, scritte queste poche righe, vado subito sullo store ad ordinare un iPod nano rosa. Giusto tributo ad un uomo che (se non altro) la mia (di vita) la ha cambiata davvero.

 

Data di inserimento: 06/10/2011
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Un bel video a tema, ed è un tema importante e spesso sottovalutato.

Data di inserimento: 05/02/2012
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Data di inserimento: 10/09/2008
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Data di inserimento: 30/03/2013
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Google+ is not even trying to be a FB! Google+ is the beginning of new Google's integration. Or what they call the future Google 2.0. They already have lot more users than FB on the whole platform. Soon Google+ will be your hub to every Google service, like it or not. With that in mind, the people who think of it as a failed FB are naive and will soon enough realize this.
Data di inserimento: 10/03/2012
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I moderni Smartphone (iPhone compreso) consumano molta batteria. Esistono su internet molti articoli che propongono varie soluzioni, si passa da soluzioni inefficaci a veri riti Voodoo, arrivando ai salti mortali con doppia capriola.
Una soluzione efficace (e che funziona) è - una volta ogni tanto - effettuare il cosidetto "bump charge".

1.    Caricate il telefono da acceso
2.    Quando la carica è al 100% scollegatelo e spegnetelo
3.    Ricollegatelo (spento) e attendete che la carica torni al 100%
4.    Scollegatelo e ricollegatelo (da spento) immediatamente (stacca-riattacca al volo)
5.    Attendere torni di nuovo al 100%
6.    Riaccendete il telefono, attendete il 100% e staccatelo per utilizzarlo, si avrà dal 10 al 20% di batetry life in più.

Data di inserimento: 07/11/2011
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Questo è un derivato WINE per OSX. Serve per far girare su OSX una app.exe (non esageratamente complessa, scordarsi Autocad!)

http://winebottler.kronenberg.org/

Ecco come usarlo, dato un .exe che - mettiamo - si chiami pippo.exe


: Mount the WineBottler DMG file.
: Copy 'Wine.app' and 'WineBottler.app' to your Applications directory.
: Unmount the WineBottler DMG, and delete it if you want. You won't need it again.
: Right click (or Ctrl click) on 'pippo.exe' and choose 'Open with'. Select Wine.app, if it's not there, browse to it in the dialog box.
: It should open up Wine. Select the 'Convert to simple application bundle with WineBottler' option.
: In the window that appears, don't change anything, BUT check the box that says 'Copy Only'.
: Press install! Name it pippo.exe, and save it in Applications.
: Wait a while, and it should eventually say 'Prefix created successfully!'.
: Quit WineBottler.
: Open the app you created! It may take a while to open the window to begin with, but give it a sec, it'll open.

Tutta una serie di piccole ma utili applicazioni che non sono scritte per OSx (come StereoPhotoMaker, un ottimo programma per gestire le foto 3d che uso spesso) possono esser fatte girare con questo programma semplice e gratuito!

Data di inserimento: 19/08/2011
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G+ non è altro che un’estensione, un potenziamento di tutte la applicazioni facenti parte dell’ecosistema Google, con cui è perfettamente integrato.

G+ non funziona bene sul browser  iPad. La modalità mobile é inefficace, la modalità desktop appare migliore, ma non si attiva la tastiera per scrivere.

G+ ha una app Android che é una vera figata (mentre su Android quella facebook è una schifezza). Tra i vari amici nella tua cerchia le notifiche push sono istantanee. É come avere un servizio personale e gratuito di sms!

G+ non ha ancora API aperte per cui niente app, niente giochini e niente Farmwille (per ora). La mancanza di quest'ultimo é un grande vantaggio dell'intera piattaforma.....

G+ è un social network pensato per chi parla, piu che per chi ascolta.
Questa la sua più grande differenza con Facebook

Data di inserimento: 05/07/2011
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Ho avuto modo di testare la tavoletta SENTIP di Hanvon, grazie a Pico. Si tratta di una tavoletta grafica particolare (in pratica funziona come un secondo schermo) che permette di disegnare direttamente sulla sua superficie.

A differenza della tavolette tradizionali infatti, l'aspetto che rende interessante il prodotto è proprio la possibilità di disegnare sullo schermo, con gesti naturali, superando l'approccio "ergonomicamente contorto" del disegnare sopra una tavoletta classica, mentre si guarda lo schermo (ovviamente disassato).

Con Sentip insomma è come operare sulla carta, si guarda esattamente dove si disegna. Va detto che la più nota Wacom ha anch'essa a listino tavolette simili, generalmente più care della Sentip.

Il monitor a LED che costituisce la tavoletta offre 1024 livelli di pressione per una risoluzione di 5080 linee. La risoluzione della tavoletta è WXGA 1200 x 800 pixel per circa 12" di area utile. Molto interessante è la penna, molto efficace, priva di cavo e priva di batterie, comoda da impugnare, precisa e dal peso giusto.

Descritte le caratteristiche tecniche di base, veniamo ad alcune brevi note sull'utilizzo. Sentip (da me provata su Macintosh) si collega facilmente ma occorre disporre (a seconda del modello di mac posseduto) dell'adattatore video adatto. (segue cliccando su read all)

 

 

L'uscita video del Mac deve infatti essere collegata alla tavoletta che difatto funziona proprio come un secondo monitor. Purtroppo "sul tavolo" - a connessioni avvenute - restano molti cavi, il box di connessione e la tavoletta vera e propria, oltre alle penne e vari accessori. Tutta una serie di oggetti - cavi e cavetti - che non sono molto pratici da gestire. Personalmente ho risolto collocando (cacciando) il tutto sotto il tavolo.

La Sentip è vista da MacOSX come secondo monitor e dal panello preferenze di MacOSX la si può configurare sia come secondo monitor che in video mirroring.

A seconda dei gusti si può collocare quindi l'area dove disegnare dentro la finestra della Sentip e lasciare menu e palette nello schermo principale.

Il controllo della penna è sempre perfetto  - dopo la facile calibrazione iniziale - e i tasti programmabili ai lati della tavoletta rendono veloce e preciso il lavoro.

Personalmente ho preferito quasi sempre usare il video mirroring e usare la Sentip come monitor principale per utilizzare MacOSX come "touch screen".

Proprio utilizzarla come monitor principale è divertente e intuitivo anche per i bambini, come si vede nella foto di Lucrezia che disegna di gusto...

In conclusione, una rassegna di pregi e difetti

 

Pregi:

  • Setup hardware semplice e intuitivo, non serve il manuale, un unico foglio A4 mostra velocemente tutte le connessioni
  • La penna è veramente precisa e la tavoletta risponde con spostamenti fluidi e fini, molto precisi e senza incertezze
  • Versatile e dopo il setup iniziale funziona in modo affidabile
  • Compatibile con praticamente tutte le applicazioni e con il Finder. Ho utilizzato Photoshop, Illlustrator, Sketckbook e tanti altri software di grafica e non. Devo dire di non aver provato le funzioni di riconoscimento della scrittura con software appositi.
  • Utile e comodo il piede inclinabile. Peccato l'inclinazione sia troppo limitata.

Difetti

  • Il setup iniziale del software può essere problematico. Il driver in genere non è scritto bene ed è veramente molto, molto suscettibile a troppe variabili. Se avete avuto in passato una qualsiasi altra tavoletta, occorre procedere  ad una rimozione manuale di ogni singola traccia della installazione precedente, pena il mancato funzionamento del driver Sentip.
  • Se il vostro Mac è settato per avviarsi a 64 bit, anche questo è un problema. Il boot deve avvenire a 32 bit. In genere il software (almeno quello Mac) non è all'altezza della situazione e del prodotto.
  • La Sentip testata è divertente da usare in video mirroring, ma la sua risoluzione è bassa per sostituirla allo schermo principale. Specialmente se avete un 27" non sarete troppo contenti di disporre in effetti di una area utile così tanto inferiore. Ovviamente è sempre possibile non usare la Sentip in mirroring ma come schermo aggiuntivo. 

Conclusioni

La tavoletta funziona bene e il setup (software a parte) è decisamente semplice. fantastica la risposta e la precisione della penna, sfortunatamente il livello semi-artigianale del driver software potrebbe indurre a prestare attenzione alle più costose tavolette simili prodotte da Wacom. Insomma occorre decidere se il prezzo inferiore ne giustifichi l'acquisto.

 

 

Data di inserimento: 17/02/2011
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Fai clic per provare Skebby

pacchetti SMS a basso costo con tutti
Data di inserimento: 03/04/2010
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Questo sincronizzatore vi farà trovare sempre tutti i vostri bookmarks, e non solo quelli!

http://mozillalabs.com/weave/

Data di inserimento: 25/03/2010
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Come scaricare video da Youtube, Vimeo e altri, senza installare alcun programm sul proprio PC o Mac.

 

http://www.savevid.com/

Data di inserimento: 23/03/2010
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ISIA FIRENZE
Diritto d’autore e Internet: copyright e copyleft
Il copyright, i pirati, la retorica e il mercato

 

File PDF allegato

 

Queste slides sono rilasciate con licenza CC by-nc-sa
http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.5/it/

Data di inserimento: 08/03/2010
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Capita spessissimo di trovare utenti che non sanno gestire la posta elettronica, con effetti nefasti per se stessi e per gli altri. Nel blog di MyMedia (e poi nella rivista) la mia "guida alla posta elettronica" per sopravviverle sani di mente....

 

http://www.mymedia.it/blog/?p=1838

 

Data di inserimento: 17/12/2009
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Forse non tutti sanno che…

  • gmail non considera i punti contenuti nei propri indirizzi email. Se ad esempio possedete l’indirizzo montgomeryburns@gmail.com, vi verra` consegnata tranquillamente anche la posta diretta a montgomery.burns@gmail.com, ma anche a m.o.n.t.g.o.m.e.r.y.b.u.r.n.s@gmail.com.
    Insomma e` possibile inserire punti a piacimento in qualunque posizione dell’indirizzo, purche` prima della chiocciola.
  • inoltre gmail non considera nemmeno tutti i caratteri seguiti dal simbolo +. Tornando all’esempio di prima, potrete ricevere la posta all’indirizzo montgomeryburns+work@gmail.com, oppure montgomeryburns+home@gmail.com.

A cosa puo` servire tutto questo? Per discriminare ad un ulteriore livello i messaggi che vengono ricevuti. Ad esempio potete decidere di adibire montgomeryburns+mailinglists@gmail.com alla sottoscrizione di mailing list.

Poiche` nella vostra casella l’indirizzo di destinazione mostrato sara` esattamente uno di questi di sopra, comprensivo di punti extra e/o dei caratteri seguiti dal simbolo +, e` possibile creare dei filtri nella propria casella in grado di etichettare la posta proprio grazie all’indirizzo di destinazione.

Data di inserimento: 09/11/2009
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Data di inserimento: 26/06/2009
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La storia del Mouse.

Il mouse è in pratica un dispositivo in grado di inviare un input ad un computer basato sul movimento, il software poi sarà in grado di fare corrispondere al movimento del mouse un movimento analogo dell'indicatore sullo schermo (detto cursore). È inoltre dotato di uno o più tasti ai quali possono essere assegnate varie funzioni aggiuntive. Il mouse è stato una rivoluzione nelle periferiche di input. Il primo mouse in forma di prototipo risale agli anni '60, ad opera di Douglas Engelbart presso lo SRI Techology. Nell'intento di studiare nuove modalità maggiormente ergonomiche per l' interazione tra uomo e macchina.
Espandi per leggere tutto)

Engelbart costruì un rudimentale strumento di puntamento in legno nel 1964 (immagine a lato)

Il mouse è in effetti uno splendido quarantenne in gran forma, visto che ha compiuto i 40 nel 2007!

Engelbart non è stato però il semplice ideatore di una periferica di puntamento. Egli vide molto molto più lontano. Sognò fin dall'inizio di creare degli spazi di navigazione bidimensionali all'interno di un tubo catodico, usando il mouse come interfaccia di navigazione per cercare e selezionare le informazioni.
Il 21 giugno 1967 ottenne il brevetto per il suo indicatore di posizione X-Y per display: il mouse.
Nel 1968 ( Joint Computer Conference al Convention Center di San Francisco) riuscì a fare una dimostrazione multimediale di 90 minuti durante i quali riuscì a dimostare al Fall Joint Computer Conference in San Francisco un'esperimento per allora eccezionale.  L'esperimento consisteva nel controllare - con il mouse da lui progettato - un sistema di computer in rete, mostrando link ipertestuali, editing di testo in tempo reale, gestione di finestre multiple attraverso una serie di monitor a tubo catodico.

L'idea di Engelbart era quella di migliorare il modo di lavorare delle persone. Utilizzare ipertesti, wordprocessor, tastiera e mouse e finestre, comunicazione a distanza, telelavoro, etc. Se oggi si utilizzano il mouse e le interfacce grafiche, lo si deve a lui.
Esistono due possibili spiegazioni riguardo l'etimologia del nome. La più comune è la parola mouse (ovvero topo) in relazione alla somiglianza del dispositivo con il roditore. La seconda spiega la parola come un acronimo che - a seconda delle versioni - può essere Manually Operated User Selection Equipment oppure Machine Operator's Unique Spotting Equipment.

Il mouse viene adottato al PARC, culla di tutte le odierne tecnologie legate ai personal computer attuali. Xerox Palo Alto Research Center (PARC) è la più famosa divisione di ricerca della Xerox Corporation, localizzata a Palo Alto California, USA. Fondata nel 1970 ed oggi azienda indipendente.
Lo Xerox Alto, sviluppato al Xerox PARC nel 1973, è stato il primo personal computer a utilizzare la metafora della scrivania, e a essere dotato di una interfaccia grafica (GUI). Avendo appunto una interfaccia grafica lo Xerox Alto era dotato di un mouse, evoluzione del progetto originario di Engelbart.
Il mouse dell'Alto era dotato di tre pulsanti costituiti da barrette sottili, da usare con indice, medio e anulare. Inizialmente sotto il mouse c'erano due rotelline che riconoscevano la direzione, ma furono quasi subito sostituite da una sfera come nei mouse moderni. L'immagine qui poco sopra raffigura proprio il mouse dello Xerox Altro

La diffusione del mouse si deve però alla Apple, che  prima con Lisa e poi con Macintosh  (1983 e 1984) portò in produzione molte delle tecnologie del PARC. Lisa e Macintosh si fondavano una GUI decisamente evoluta e su un perfetto controllo del software sul mouse. Controllo che permetteva una piena corrispondenza tra i movimenti del mouse e gli eventi ad essi legati.
Il mouse di Apple si caratterizza all'inizio, sino al 2001 per la presenza di un solo ed unico tasto.
E' vero che il mouse a più tasti permette più funzioni per utenti avanzati, ma come è evidente osservando i bambini che usano il computer, il mouse a più tasti ergonomicamente è meno usabile.
Un bambino di 4 / 5 anni è infatti perfettamente in grado di usare un mouse ad un tasto, mentre ha serie difficoltà a discriminare la funzionalità dei singoli tasti in un mouse multitasto.

Mouse a rotella

Nel tipo di mouse più comune, detti informalmente a rotella, vi è una sfera (solitamente in metallo rivestita di gomma) che fa girare due rotelle disposte ortogonalmente tra loro. La velocità di rotazione è misurata da sensor a infraross e trasmessa al computer. La sfera, pur avendo il pregio di essere economica, ha lo svantaggio di sporcarsi molto facilmente con l'utilizzo. E alla lunga di usurarsi. La polvere tende a incastrarsi nelle rotelle che rilevano il movimento rendendo l'utilizzo problematico e impreciso. Per pulire un mouse meccanico è sufficiente togliere la sfera, solitamente sbloccando una ghiera, e ripulire le rotelle interne con un bastoncino cotonato leggermente imbevuto di alcol mentre la sfera è consigliabile lavarla con acqua e sapone.

Mouse ottici

I primi mouse ottici utilizzavano un LED e un trasduttore ottico-elettrico (fotodiodo) per rilevare il movimento relativo alla superficie d'appoggio. Questi mouse potevano essere utilizzati solo su una speciale superficie metallica con una rete di sottili linee blu e grigie. Successivamente i mouse ottici poterono incorporare chip per l'elaborazione dell'immagine, in modo da poter essere utilizzati su un maggior numero di superfici comuni. Questo permise il diffondersi di massa del dispositivo.
Rispetto ai mouse tradizionali la struttura interna del mouse è quindi molto semplificata, infatti al posto della pallina, delle ghiere e dei sensori che captano i movimenti lungo i due assi di movimento, ci sono solamente un chip, un sensore ottico e un LED di illuminazione. Il processore di un mouse ottico è naturalmente molto più complesso di quello presente in un mouse tradizionale, a causa del lavoro di elaborazione molto più complesso. Comunque un dispositivo a stato solido, per quanto complesso, è in generale molto più affidabile di un organo meccanico. Inoltre la totale mancanza di aperture dove si possono infiltrare sporco e polvere permette una vita media del mouse di gran lunga superiore a quelli tradizionali, senza alcun bisogno di manutenzione.

Un altro vantaggio è la possibilità di essere utilizzati su superfici lisce, su cui la sfera di un mouse tradizionale slitterebbe. Per sua natura il mouse ottico è infatti in grado di funzionare con qualunque inclinazione, anche capovolto. Per contro non è in grado di funzionare su un vetro o su superfici prive di almeno una minima trama ottica.

L'unico problema può essere dato dall'utilizzo su una superficie riflettente (e molti mousepad lo sono!). Poiché il LED illumina il piano d'appoggio e il sensore acquisisce l'immagine, qualsiasi materiale riflettente inganna l'acquisizione dell'immagine e quindi la rilevazione precisa del movimento.
I mouse laser invece, sono mouse ottici che utilizzano un laser al posto di un LED per l'illuminazione del piano d'appoggio. Come conseguenza si ha una maggiore risoluzione nell'acquisizione dell'immagine, che si traduce in migliore precisione e sensibilità di movimento.

Guardare direttamente il LED o il laser di un mouse può causare danni alla retina. Durante il normale utilizzo il laser o il LED sono puntati verso la superficie d'appoggio e coperti dal mouse stesso, quindi i rischi sono nulli e legati esclusivamente a un utilizzo improprio.


I mouse della Apple (breve storia ragionata)

Steve Jobs (della Apple Computer) vide una dimostrazione dello Xerox Alto nel 1980 e comprese - molto più degli ingegneri Xerox - che l'uso del mouse, avrebbe permesso di realizzare il concetto del "computer per tutti". La Apple ha sostenuto per lunghissimo tempo la filosofia del mouse ad un solo tasto, senzaltro ergonomicamente superiore per principianti, ma meno adatto agli utenti evoluti.
vediamo una breve carrellata storica del mouse Apple.


lisa mouseNel 1983 Apple presentò al mondo la sua interfaccia grafica: il MacOS 1.0. Per la prima volta sui PC ogni cosa poteva essere controllata senza ricorrere alla console a linea di comando. Per trarre il massimo guadagno da questa nuova interfaccia era necessario l’utilizzo del mouse. Il Lisa di Apple fu il primo personal computer ad utilizzare un mouse, ma costava molto ed era molto lento (9.995$). A fianco è riprodotto il mouse di Lisa.
L’anno successivo (1984) Apple introdusse il famoso Macintosh 128K che costava “solo” 2.495$. La macchina ebbe un notevole successo commerciale e con essa il mouse cominciò ad essere conosciuto e apprezzato. Il mouse di allora era diverso da quello di oggi; era un parallelepipedo di plastica con un unico tasto quadrato con una corsa del pulsante abbastanza lunga. Nello stesso anno Apple provò a commercializzare una versione più comoda del mouse con il suo Apple //c; aveva il pulsante leggermente rialzato, ma non risultò più comodo di quello del Macintosh. Negli anni successivi Apple ha sempre perfezionato il mouse assieme ai suoi Mac.

mouse apple mac plus     

A sinistra il mouse del Macintosh 128k e a destra dell'Apple IIc

 

Nel 1986 con l’uscita di Apple//gs, l’ultimo della linea Apple II, la società di Cupertino presentò anche un nuovo mouse più ergonomico del precedente: questa volta il bottone era schiacciato e abbassato. Il nuovo mouse molto più comodo del precedente, rimase invariato per anni. Nel 1993 in occasione del lancio del Macintosh Centris 610 Apple rinnovò nuovamente il mouse fornito in dotazione. Questa volta era arrotondato e bombato, quindi si adattava perfettamente alla mano. L’unico tasto presente era grande come tutta la parte anteriore del mouse; in questo modo anche "fare clic" era più confortevole.

   

A sinistra il primo mouse ADB  e a destra la sua evoluzione del 1983

 

Questo mouse rimase in dotazione addirittura 5 anni e venne cambiato solo in occasione dell’abbandono della porta ADB in favore di USB Nel 1998, Apple presentò gli iMac le macchine della rinascita del marchio, concepite e volute da Steve Jobs, rientrato in Apple dopo l'avventura Next, anche il mouse (per la prima volta USB) subì il restyling della nuova era. Il nuovo mouse in vendita con l’iMac era perfettamente circolare e piccolo, bianco con bordi blu (immagine a fianco)
Gli utenti Mac inizialmente erano troppo entusiasti delle novità per soffermarsi a parlare del mouse, ma presto cominciarono ad arrivare le prime lamentele. Il nuovo mouse era decisamente scomodo: troppo piccolo e per niente ergonomico.
Apple si affrettò a studiare un nuovo mouse e nel luglio del 2000 presentò un nuovo modello di mouse (ottico questa volta) ma sempre rigorosamente monotasto: l’Apple Pro mouse. Esistito identico nelle due variabili bianca e nera.
La nuova forma era molto più ergonomica e il design più curato: la plastica esterna era trasparente, mentre l’interno era nero (prima) e bianco (poi).
Il nuovo "Pro Mouse" venne presentato con l'innovativo e stilisticamente splendido Macintosh Cube. Il mouse era tutto in pratica un grande pulsante quindi, per fare clic non era necessario fare pressione in un punto preciso.
Nel 2003 la tastiera in dotazione ai Mac diventò bianca e così avvenne il cambio di colore, anche per il mouse. Assolutamente identico al modello precedente tranne che (appunto) per il colore.
Il bluetooth cominciava a diffondersi e così -  sempre lo stesso anno -  Apple presentò il suo primo mouse senza fili. Apple Wireless Mouse era esteticamente diverso dal modello col cavo: completamente bianco e traslucido (non aveva più un rivestimento trasparente). Alimentato grazie a due pile AA con autonomia di qualche mese.
A mio avviso il mouse più bello mai prodotto e l'ultimo ad avere un solo tasto. Bello come una saponetta per la semi trasparenza del logo apple annegato nel materiale, e per il suo tipico colore bianco latte (o sapone). Il mouse  era composto da un guscio monotasto lucido che non lasciava intravedere nessun componente, neppure la luce rossa del led  inferiore. La base di appoggio sulla scrivania era sempre bianca opaca con soli due parti mobili: il fermo del vano batterie e il copripuntatore scorrevole che ne permetteva la protezione ed anche lo spegnimento. Nascosto sotto lo sportello vi era il comodo regolatore (+, = e -) della resistenza al clik. Di notevole eleganza e praticità, difficile che stancasse il polso e il braccio.  Basato su tecnologia Bluetooth con sistema anti-interferenze permetteva di ridurre il numero dei cavi.
Nel 2005 Apple decise che era il momento di modificare sensibilmente il mouse, così presentò il suo nuovo mouse standard, il Mighty Mouse il primo mouse di Apple ad avere più di un tasto e una rotellina di scroll (scorrimento).
Il mouse era molto simile al modello precedente, ma con spigoli più bombati, con una piccola sfera sulla sommità che permetteva lo scroll a 360° (una novità assoluta ancora presente solo su Mac). Questo mouse è ad oggi quello ancora in produzione sostanzialmente invariato ed è fornito con tutti i Macintosh.
Il sistema di puntamento è il classico sistema ottico. Di completamente nuovo, oltre allo scroll, ci sono i suoi 4 tasti molto particolari: nascosti "dentro" il mouse, presneti e cliccabili ma assolutamente invisibili. Il quarto tasto si utilizza per funzioni speciali "stringendo" ai lati il mouse.
Il pubblico ha apprezzato il nuovo prodotto, ma esiste un problema che Apple non aveva considerato in fase di progetto. La rotella di scroll ha infatti il difetto di bloccarsi spesso, proprio come la pallina utilizzata nei vecchi mouse per rilevare il movimento, con la bella differenza che qui è più possibile smontarla per pulirla...
Questo inconveniente può essere superato sfregando vigorosamente la pallina su un panno imbevuto di alcool o etere. È comunque una seccatura che forse poteva essere evitata.
Questo mouse esiste anche in versione wireless del (sempre bluethoot). Il sistema di puntamento del modello senza fili è superiore, essendo ottico al laser (sensibilmente più preciso) è può inoltre funzionare anche con una sola batteria AA (ne alloggia due ma ne utilizza una per volta se necessario).
Attualmente i Mac vengono venduti con il Mighty Mouse, ma si vocifera (grazie alla scoperta di un brevetto registrato nei mesi scorsi) che Apple stia preparando un nuovo mouse che elimini tutti gli inconvenienti dei modelli attuali senza rinunciare alle funzioni e al design che distingue i suoi prodotti dalla concorrenza.

 

Data di inserimento: 20/11/2008
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In attesa di Google Chrome ufficiale, potete farvelo da soli! Installate Google Gears per safari e scoprite come è comoda ed affidabile la piattaforma Google Documenti! Gears è un insieme di API sviluppate da Google che permette agli sviluppatori di creare applicazioni Web in grado di funzionare anche in assenza di connettività. Fino a non molto tempo fa, Gears su Mac era disponibile solo attraverso Firefox, ed una eventuale versione per altri browser non doveva certamente essere vista come prioritaria; ora che però Google supporta apertamente WebKitcon Chrome, tutto cambia ed il team di Mountain View ha appena rilasciato Gears for Safari.

 

Data di inserimento: 16/09/2008
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Digital Clock, ecco una ottima soluzione per iPhone per avere un bell'orologione sul comodino quando siete fuori casa.....

Una bella sveglia notturna (si raccomanda di mettere sotto alimentazione iPhone). Utile anche e se combinato con la sveglia di sistema!

Data di inserimento: 13/09/2008
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Esistono varie utility che consentono di inserire le cover dei CD delle canzoni di iTunes e i relativi testi, ma nessuno offre le due opzioni in un'unica applicazione come fa Corripio (freeware)

Utile freeware di nClass Software per la gestione della libreria musicale, in grado di estendere le funzionalità di ricerca e di iTunes. Nel caso specifico, Corripio si occupa di cercare e gestire artwork, e di trovare ed editare i testi delle canzoni.

Dotato di una semplice interfaccia "simil-browser", Corripio offre la possibilità di cercare online le cover dei dischi e dei brani sul vostro computer, selezionando attraverso il pannello delle preferenze i siti in cui l'applicazione andrà a cercare le copertine.

corripio

Data di inserimento: 13/09/2008
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